5 ago 2012

Politica - insulto e parolacce, la moda di chi non ha ritegno


L'insulto in politica è di moda: in questi giorni mi è capitato di leggere una lettera di un lettore con firma, ma il nome non era stato pubblicato.
Era il solito discorso acceso, focoso, di un addetto ai lavori, sicuramente di parte.
C'erano insolenze contro gli aderenti della parte politica avversa, che erano apostrofati con il termine "cialtroni": a dire il vero c'è un palleggio, tra destra e sinistra, di parolacce e cialtrone è spesso usato.
Altre parole, non proprio da educande, sono stata lanciati a destra e a manca durante le ultime elezioni politiche: l'odio politico è sempre stato molto furente e gli avversari spesso sono i nemici da abbattere, sconfiggere, spesso eliminare pure fisicamente, se fosse possibile.
Le offese arrivano quando finiscono le idee e non si sa più cosa dire: si alza la voce
e fioccano le parolacce.
E ' un vero peccato che in politica, oltre ai sotterfugi, alle bugie dette con abilità, al negare l'evidenza, si ci scontri ancora, inveendo contro la controparte.
L'intelligenza insegna che è preferibile l'ironia, il sarcasmo, il mostrare le contraddizioni di chi sta dall'altra parte della barricata.
Far notare adeguatamente errori e abusi è un metodo efficace di far
opposizione o di difesa della maggioranza: certe critiche fanno infuriare molto di più di tutte le maledizioni di questo mondo.
Non dico che in politica servono le buone maniere delle signorine ben educate di un tempo, ma evitiamo di abbassare tutto ad una rissa da stadio: la gestione della cosa pubblica si deve basare sul confronto e scontro d’opinioni, in dibattiti civili e "logici", non zeppi d’emozioni irrazionali.