Se uno si spende tutto per la famiglia, è onesto e sincero, non si vende a nessuno e non si pone a servizio di certi interessi loschi, sporchi e criminali, se inoltre dà tutto ciò che non serve alla sua famiglia ai poveri veri, senza tenersi alcun lusso, andrà all'inferno.
Se costui si impone di campare con quello che serve con il necessario, pensando ai poveri, con iniziative che diano lavoro e istruzione, senza alcun altro interesse, quello se ne andrà….all'inferno, perché non crede al dogma di papa Francesco sull'ospitalità.
Dare ai poveri a casa loro, per evitare che la carità pelosa degli ospitali si trasformi in rapina del denaro pubblico, sottratto appunto ai miseri nostrani, è….un peccato da dannazione eterna.
La faccenda è molto strana e misteriosa, perché i primi, gli ospitali, si guadagnano il paradiso senza sacrifici, mettendosi, per esempio, una maglietta rossa e speculando sull'accoglienza, il secondo invece dà tutto e denuncia il male, il marcio, come insegna il Vangelo, denuncia i nuovi Farisei, le loro contraddizioni.
Cosa riceve di fatto?
Una scomunica senza appello e senza motivazioni, se non con l'applicazione formale e la ripetizione altisonante del peccato di mancata ospitalità: direi espressa nello stile dei Farisei, che applicavano la legge alla lettera, per muoversi tra la gente a testa alta, ma erano appunto dei falsi, degli ipocriti.
Il papa non solo ti manda all'inferno se non accetti i suoi dogmi di fede, ma anche se rifiuti quelli politici: la faccenda però mi consola, perché sarò accanto a grandi persone, santi veri, onesti e leali, grandi uomini come Galileo.
Il paradiso dei farisei lo lascio volentieri a loro, agli ospitali con il Rolex al polso per esempio, a chi fa la cresta, alla grande, nelle comunità dell'accoglienza, ai negrieri, ai santi puttanieri e ai pedofili beati, che accolgono donne e bambini, dando a loro anche dei soldi….per il servizio ovviamente.