16 ago 2012

Beppe Grillo - la stampa, i giornalisti e i diritti costituzionali




I giornalisti si difendono come categoria, come i farmacisti, i dentisti, i venditore di biancheria intima, i notai, i macellai, i salumieri.
I giornalisti si offendono: scende in campo il presidente dell'Ordine, niente popò di meno... (popò?) e difende la nobile categoria con un “guai”, così pare di capire, contro Grillo.
Grillo non osi insultare i giornalisti, ma i signori giornalisti lo fanno: sono spesso sono pure dei bravi pennivendoli, termine presente nel dizionario utilizzato per definire certi “signori giornalisti”.
Eppure la categoria è nota per campagne di stampa calunniatorie, in massa, contro questo o quello, atto illegale e contrario all'etica della categoria, sempre nobile e di valore.
Il presidente dell'Ordine non si è mai accorto di nulla?
Per caso, dopo i 120 milioni di euro del governo, non si sono scatenati contro Grillo, che li vuole un po' a secco?
Chissà come vanno le cose, comunque “guai” a Grillo e grazie al presidente dell'Ordine che ci ha ricordato che Grillo ha dei diritti costituzionali, non lo si sapeva: se non lo avesse detto il presidente dell'Ordine avremmo creduto di essere in Siria.