I
criminali agiscono senza pietà e colpiscono: uccidono per poco o
nulla, rapinano anche pochi soldi.
Esiste
una delinquenza disperata che non ha pietà per nessuno, nemmeno per
le loro vite balorde, senza scopo, da animali feriti e pericolosi.
Non
è colpa dell'Indulto, della carceri svuotate, ma dell'impossibilità
di far rientrare nella normalità chi da tempo non ha più nulla di
normale ed è solo in ricerca di una sopravvivenza giornaliera, tra
l'emarginazione completa e i modi vuoti, insensati di un'esistenza
inutile.
Chi
ha già alle spalle anni di carcere, di "randagismo" senza
scopo, di alcolismo incurabile, di tossicodipendenza sfrenata è
spesso un uomo privo di freni inibitori, è capace di tutto.
La
violenza di chi non ha trovato un posto in questa società, bisogna
dire, esclusiva ed esclusivista, può far paura, ma la risposta
repressiva a poco serve, se non ad accrescere l'odio e a favorire le
azioni insensate e brutali, quanto disperate di costoro.
La
prevenzione deve essere la risposta principale: solo cercando di
reinserire nel mondo del lavoro, dando dignità a chi non è a più
da anni, chi non ha più spazi sociali ed umani sui cui contare.
Il
lavoro è la prima forma di recupero per tutte le devianze: droga,
alcolismo, ma pure malattie psicologiche e psichiatriche potrebbero
avere uno sbocco.
Il
problema è questo lavoro che non c'è, sempre insufficiente per
tutti.
E'
questo bene così prezioso e così importante che potrebbe dare
spazio e futuro a molti senza futuro.