27 ago 2012

Europa . la malattia del vecchio continente




L'Europa è malata: è caduto il muro di Berlino, ma da allora, oltre a qualche rigurgito violento e nazionalista ad Est, non ci sono movimenti innovativi.
Pare tutto vecchio e da qualche decennio in Europa non c'è nulla di vivace: esiste un movimento repressivo verso le forme culturali veramente alternative e verso la libertà di opinione, da parte dei soliti censori.
Non è una censura gestita dai burocrati, come quelle del passato: era una censura facilmente superabile con mille stratagemmi.
Questa è una censura leggera, sottile, vigliacca, che si basa sulla menzogna, sulle banalità che passano di bocca in bocca, o fornite dai mezzi di comunicazione di massa.
Oggi pare che l'Europa dorma un sonno insulso e pericoloso: non ci sono analisi che comprendano cosa sta capitando.
Io sono sempre convinto che in Europa ci sia un'anima nera, coperta a mala pena da un buonismo facilone e sciocco: in questo continente, faro per secoli della civiltà, ci sono stati tanti crimini contro l'Umanità.
L'elenco è lunghissimo: stalinismo, fascismo, nazismo, colonialismo, guerre di religione, sfruttamenti economici di interi continenti, etc....
Ora vogliamo far credere che siamo diventati buoni?
Forse vogliamo avere un aspetto decente, da brave persone, se poi avverrà qualcosa di terribile non ci riguarderà.
Cosa potrà capitare?
Il solito: le stragi, le pulizie etniche, le persecuzioni contro le minoranze.
Tutto deve essere nascosto, altrimenti ne va del buon nome dei paesi democratici, tanto, tanto per bene.