22 ago 2012

Internete libero . libertà e censura dalla rete e nella rete


Dare delle norme alla stampa online è possibile?
Cosa si intende per regolare uno strumento così potente, impalpabile, dalla diffusione internazionale?
Beppe Grillo ha già detto che si trasferirà all'estero per rendere in questo modo vane quelle che lui definisce iniziative per imbavagliare le opinioni del popolo dei blog.
Se uno ha appena l'idea di cosa sia Internet capisce che qualsiasi legge verrebbe facilmente aggirata, superata, ostacolata: basta trovare un aggancio all'estero per evitare blocchi e limitazioni.
Si può ben affermare che tutto esce da questo moderno pozzo di San Patrizio: il bene e il male, la bellezza e le immagini ripugnanti.
E' giusto che chi insulti, calunnie, minacce possano essere processate?
Sì, sicuramente: la regolamentazione per questi casi può essere considerata valida.
Invece c'è il timore che da questa nuova legge si passi poi a limitare la libertà di espressione, con qualche celato metodo ricattatorio e coercitivo, tipico della politica nazionale: secondo fonti internazionali l'Italia è al 35° posto per quanto riguarda la libertà di stampa.
Oltre all'obbligo di iscrizione dei giornali online al Roc (registro operatori della comunicazione), c'è pure la notizia di aiuti all'editoria.
Come finiranno questi soldi e a chi andranno?
Si spera che qualcosa possa terminare proprio per la stampa online, quella libera ovviamente.
Io sono del parere che alla fine questa legge non muterà molto il panorama di Internet: non ci sarà la chiusura in massa del 99% dei blog.
Non conviene a nessuno ostacolare questo mezzo e non è possibile arrestarne lo sviluppo: neppure le dittature riescono a contenere il flusso di libertà che ne esce.