Pace è una parola dal significato ambiguo, strano, incomprensibile per molti.
E' un modo di vivere, di essere, di sentire, ma è soprattutto qualcosa da buttare in faccia ai nostri nemici: "Noi siamo per la pace, pacifisti, pacificatori, mentre voi siete il male, da combattere."
Il nemico è sempre l'altro, colui che è diverso, colui che rappresenta i nostri sentimenti al negativo: su di loro si sfogano le nostre rampogne, le nostre delusione.
Sono loro che ci causano guai, che ci hanno rovinato la vita, sono loro che fanno paura, sono i cattivi da eliminare, se fosse possibile.
Con queste idee, forse un po' confuse, ma certamente diffuse, come si potrà giungere alla pace?
Il nemico è tra di noi, tra le nostre file, ma soprattutto tra le nostre menti.
Se il pericolo avanza bisogna combatterlo, snidarlo, sconfiggerlo e allora attendiamoci, in periodi di crisi, la solita "caccia alle streghe".
Chi saranno questa volta?
L'elenco è lungo e sono tutte le categorie, specialmente se minoritarie: ebrei, armeni, protestanti, cattolici, omosessuali, cristiani, zingari, comunisti, fascisti,.....
Dimenticavo, potrebbero essere i cattivi di turno: i mussulmani, che potrebbero pagare per gli errori di alcune loro minoranze fanatizzate.
Lottare per la pace significa differenziare e capire chi vuole veramente la pace, la maggioranza e riconoscere chi lavora per la guerra, una piccola minoranza sempre arrabbiata.