Così si esprimeva un mio vecchio amico, che non li apprezzava per la loro…onestà intellettuale, i giornali appaiono cose strane e poco libere, dove le carriere puzzano di …sterco, diceva sempre lui.
E’ un peccato che ci siano persone che non stimino l’arte antica del giornalista, non della meretrice: non capite male.
Però per apprezzarla serve chiarezza e opinioni differenziate che non si vedono, non si leggono, anzi, tutti si accodano con le stesse banalità, si strappano le vesti: il mio amico diceva che si strappavano le mutande, fatto diciamo…disgustoso, per esprimere il loro disappunto su questo o quello.
Per carità, nulla da ridire, ma c’è chi si è fatto una carriera politica grazie alle esternazioni dei nostri poveri pennivendoli: altri pure loro si scandalizzano e in tutti i bar, dell’ufficio o al bar sport, ripetono le minchiate sparate sulla stampa nazionale.
Il ceto medio li segue e si reputa intelligente quando impara a memoria le banalità giornalistiche: a Napoli dicono che se non ci fossero i fessi i furbi morirebbero di fame.