C’è più lavoro?
Sì, qualcosina, ma è sempre peggio per i lavoratori, che sono sempre più precari, con salari da fame e con diritti sempre inferiori, come la salute sul posto di lavoro, la sicurezza contro gli infortuni.
La cultura liberista sta distruggendo i diritti delle persone e dei giovani, che non si ribellano e si bevano le minchiate della stampa ufficiale.
E’ vero che chi si ribellò decenni fa pagò caro e pagò tutto, con la perdita del lavoro, con l’emarginazione sociale, il disprezzo da parte delle associazioni dei venduti ai padroni, sindacati, associati ai vari partiti e cattolici, per esempio.
Oggi le condizioni sono peggiori, tranne per chi ha delle specializzazioni importanti, le più richieste sono quelle che riguardano l’informatica e internet in genere.
Costoro possono vendesi sul mercato del lavoro a caro prezzo, sino a quando le loro particolari specializzazioni conteranno.
Quindi tempi duri per i non specializzati, per questo motivo che i padroni, i preti e i sindacati sognano altri immigrati, per ridurre i nostri lavoratori alla fame, o meglio, per far scendere il costo del lavoro.