La confusione tra fede e politica fu una caratteristica del medioevo europeo e quindi italiano, la presenza di confederazioni invece fu il limite principale dello sviluppo economico di quella società, in particolare in Italia, perché le confederazioni hanno la caratteristica di ostacolare la libera concorrenza, che nella cultura neoliberista, è la base dello sviluppo economico e tecnologico di un Paese.
Altro residuato medioevale è la chiesa teocratica, che entra in questioni politiche, a gamba tesa, non per invitare alla carità e alla pace, ma per confondere i poteri, favorendo certi interessi economici piuttosto che altri, come è impegnata attualmente, con la Confindustria, guarda il caso, a difendere il commercio degli schiavi, chiamata …immigrazione.
Per superare la crisi economica nazionale serve la laicizzazione della chiesa papista, che si comporta come ai tempi del più buio Medioevo, intervenendo in modo blasfemo…mandando all’inferno, con quasi scomuniche, chi non approva la politica della chiesa, vergognosamente di parte e affaristica, vera offesa al messaggio di Cristo.
La Confindustria, come le altre confederazioni, che uniscono in accordi imprese che dovrebbero essere in competizioni, sono appunto da abolire, perché, nel Terzo Millennio, le logiche corporative impediscono lo sviluppo economico di un Paese.
E’ divertente notare che la politica….detta sociale, della Chiesa e quella di queste assurde, ridicole confederazioni, fuori dalla storia, vere palle al piede allo sviluppo della povera Italia, siano simili e i padroni, con il loro giornale, apprezzano tanto la linea del sommo pontefice Francesco.
E’ un mistero della fede?
No, è un mistero degli intrallazzi sporchi e della corruzione italiana.