La "lotta" contro i monopoli, detti appunto di fatto, perché ufficialmente e legalmente non dovrebbero esistere, è veramente impari.
Non è contro i così detti poteri forti contro cui bisogna scontrarsi: contro monopolisti biechi, con tanto di cilindro e sigaro.
Se resistono realtà nemiche del mercato non è colpa del capitalismo, che ha tutti gli interessi per snellire un commercio ingessato, favorendo il flusso dei capitali, con migliore rendite economiche.
I sindacati e consumatori chiedono la fine di questi poteri grigi e isolati spesso dall'Europa e dal Mondo.
La Cisl chiede liberalizzazioni trasparenti, le associazioni dei consumatori vogliono la fine dei "cartelli" che impongono prezzi innaturali ai carburanti.
Si dice che nel settore dell'energia elettrica non c'è una vera libera concorrenza: la Comunità Europea l'ha già segnalato, ma qui si fa orecchio da mercante.
Pure politici di destra e di sinistra urlano contro i monopoli, accusati di "impantanare" l'Italia.
Nonostante tutto ciò i monopoli restano indistruttibili.
Perché?
Per comodità, per paura di affrontare i rischi di una vera concorrenza e in molti resistono: dietro alcuni atteggiamenti apparentemente sicuri e sprezzanti, nelle grandi aziende, le poche a livello nazionale, si hanno parecchi timori.
Si ha paura di ciò che non si conosce e oggi in molti, in tutto il Paese, non capiscono in che realtà viviamo, cosa stia capitando veramente.