E' divertente vedere che i lupi si vestono da agnelli: sono loro che paiono aggrediti.
Sono loro che urlano contro le loro vittime: "Mi hai fatto un torto!"
I prepotenti in questione non sono ladri da strada, ma sono conoscitori attenti dei cavilli legali e sanno recitare molto bene.
Di chi sto parlando?
Dei politici nazionali.
L'arroganza della classe politica italiana e di tutti quegli avvocatini che ne fanno da contorno, è più sfacciata se il potere è locale: esiste una cultura da avvocato azzeccagarbugli, che cerca di vedere reati e "crimini" per ogni parola detta.
Esiste un metodo per aggredire le opinioni ed è proprio nella tecnica di urlare: ha bestemmiato, come osa, quello è ......
La tecnica politica è sempre identica: da una frase, estratta da un contesto, si fanno passare opinioni differenti da quelle dette.
Spesso il pensiero dell'avversario ne è stravolto, al punto che il poveretto si trova perso, smarrito, accusato d’idee neppure immaginate.
Il sistema giudiziario, con le sue lungaggini, che comportano molti costi, permette di spaventare con denunce improponibili, i più deboli per le loro opinioni.
L'enfasi che porta alle accuse ridicole è solo una recita teatrale, accompagnate da enfasi da avvocato in Corte d'Assisi.
In questa situazione la libertà di stampa trova dei limiti non democratici?
Temo proprio di sì!