Le minoranze religiose nei paesi islamici soffrono molto: è un fatto risaputo, ma pare proprio che non interessi a nessuno.
In un'epoca dove il petrolio è un bene così prezioso ci si guarda bene di infastidire chi può aprire e chiudere i rubinetti del puzzolente liquido nero.
I poveracci che non sono mussulmani in quelle realtà devono vivere una clandestinità, un isolamento feroce, con limiti e disprezzi vergognosi.
A qualcuno interessa?
Non se ne parla neppure e forse in pochi pubblicheranno questa mia lettera.
I diritti delle persone a essere ciò che la loro coscienza propone e impone, senza obblighi di qualsiasi genere, dovrebbe essere consolidato, eppure quante volte certe "facce da politico" hanno sorvolato con sufficienza la faccenda, accusando, in modo scomposto, tergiversando, sogghignando.
La libertà di coscienza, concetto astruso per molti, da neppure accennare per molti tiranni da operetta, è un diritto che ogni uomo dovrebbe avere, acconto al diritto di poter mangiare, istruirsi, migliorare con lo studio e il lavoro la propria condizione.
Non voglio creare problemi ai piccoli e grandi editori, ma forse discutere, parlare denunciare soprusi, arroganze contro le minoranze servirà ad assicurci un avvenire libero a noi e ai nostri figli.