La nuova migrazione del popolo rom, dalla Romania e dalla Bulgaria, è un problema drammatico che porterà allo scontro, tra una maggioranza che non scenderà in piazza, ma è ostile al popolo nomade e una minoranza, che si vorrà presentare antirazzista, tollerante, qualche volta colta, con qualche analisi pseudo sociologica.
Gli zingari sono da sempre mal tollerati dalle popolazioni sedentarie, spesso respinti, anche perseguitati evidentemente.
Da sempre,per sopravvivere questa gente ha imparato ad usare espedienti, che sono spesso simile alla truffa, al furto, al contrabbando, al traffico illecito, alla ricettazione.
Non ci si può nascondere dietro un dito: spesso, tra queste comunità, si nascondono individui che commettono reati, sfruttano i bambini, mandandoli a cercare l'elemosina.
E' proprio per quanto riguarda l'infanzia che si dovrebbe intervenire, ma una cultura forse troppo protettiva, preferisce chiudere un occhio: per gli zingarelli non c'è obbligo scolastico, né diritto al gioco, a un'infanzia sana, in ambienti decenti.
E' su questi punti che bisogna lottare: non si può sperare che gli zingari non rubino negli appartamenti, se prima non si è provveduto a togliere dalle strade i piccoli rom.
Come si può fare?
Facendo rispettare la legge anche con la forza pubblica, come per qualsiasi cittadino: è semplicissimo.
Questo diventa impossibile perché c'è una cultura che vede gli zingari come una specie rara da proteggere e non come persone, con diritti e doveri.
Scusate se insisto, ma gli zingarelli hanno gli stessi diritti dei nostri figli, né più né meno.