Io sono un pubblico impiegato e ho una proposta azzardata da fare alla maggioranza di Governo e all'opposizione.
Perché non riduciamo all'essenziale il Pubblico Impiego?
Non sono uno che crede al privato a tutti i costi, che lo vede come tocca sana in ogni situazione.
Ci sono pregi e problemi in ogni realtà, ma ritengo che il Pubblico Impiego oggi sia definibile con un versetto del Vangelo: ".. non sono né caldi e né freddi, saranno rigettati."
Questo vale in particolare per le Agenzie, benedette o maledette che siano dai cittadini o dai dipendenti.
Non volevo scomodare Nostro Signore per una faccenda come questa, ma è chiaro che lo Stato dovrebbe essere amministrato con chiarezza, come è giusto che lo sia: servono funzionari in uso in altri tempi, duri e puri.
Quei settori come la riscossione delle imposte, o altri servizi essenziali, dovrebbero tornare alla situazione di un tempo o avere un'autentica dimensione privata e non privatista, espressione dal significato arcano e ambiguo.
Altrimenti sia lasciato tutto ai privati, con una percentuale sulle imposte riscosse e un controllo, magari fatto semplicemente dal potere Giudiziario, ovviamente rafforzato da uomini e da mezzi, il tutto sotto il vaglio degli azionisti di P azza Affari.
Ci saranno vantaggi e guadagni per tutti, iniziando dai lavoratori pubblici, che vedrebbero capovolta la loro situazione.
Forse con qualche buona uscita e snellendo il mercato del lavoro qualcuno potrebbe trovare finalmente pure la realizzazione della sua vita lavorativa.
So bene di essere impopolare, ma questa situazione di guado non aiuta: occorre ancora un piccolo sforzo e in molti saranno felici: qualcuno piangerà, ma ....temo sia l'amico di qualche politico.