Non è una questione di papismo, o altro, riformato o meno: questo papa ci offende tutti e sputa sul Vangelo, quando mischia il sacro con il profano, la politica e l'economia con il messaggio cristiano.
Tutto questo lo fa con grande viscidume, ipocrisia e moine per la gioia delle televisioni e dei pennivendoli.
Sembra proprio che costui sia il discendente legittimo di Bonifacio VIII, colui che confuse il papato con il potere imperiale personale: come allora anche oggi, c'era un cristiano come papa, Celestino V, mentre il papa che lo estromise era malefico e attratto da desideri mondani.
Oggi come allora il buon Benedetto XVI fu fatto dimettere da intrighi vigliacchi della curia e il nuovo papa Bonifacio, gesuita, è amato, come allora, dalle forze politiche ed economiche dominanti.
Essere papa spesso significa servire il male non il bene.