7 gen 2018

Quartieri ghetto e miseria nera, malattie e morte - ARDUINO ROSSI

Io mi ripeto, nonostante i dati ufficiali, ottimisti, delle Nazioni Unite, nelle quali non credo assolutamente, so bene che basterebbe il crescere sui mercati, del 30% o poco più  del prezzo dei cereali, il cibo dei poveri, per vedere una moria di disperati nei vari quartieri ghetto del Sud del mondo, o anche da noi, nei quartieri di residenza degli immigrati.

È  una vecchia legge che gli storici conoscono bene: meno cibo per i poveri significa fisici deboli e predisposti ad ammalarsi, in conseguenza minore resistenza alle epidemie, che possono essere anche influenzali, come la famosa Spagnola, che portò cento anni fa a 100 milioni di morti su tutta la terra.
Io poi sono certo che nei quartieri ghetto di questo pianeta, dove si concentrano sempre più  abitanti disperati, che la moria passerebbe, almeno nei primi tempi, forse anche nei primi anni, inosservata, perché questi luoghi infernali non hanno anagrafe, osservatori che controllino l'andamento della mortalità.
Quindi basterà che qualche stupido speculatore decide di fare i soldi con il riso, il mais o il frumento, per far partire dei meccanismi pericolosi di rialzo di tali prodotti e con tutte le conseguenze terribile che si avranno.
L'ipocrisia dell'accoglienza non osserva questi fatti razionali, ma si diletta con buoni....sentimenti per minchioni, ormai siamo all'assurdo e portare il Terzo Mondo da noi non aiuta loro e noi, invece servono politiche intelligenti per lo sviluppo, contro le speculazioni, da tenere sotto controllo, per esempio, ma per fare questo serve intelligenza ed onestà, situazioni sconosciute tra i buonisti.